Che differenza c’è tra il baby blues e la depressione post parto?

Imparare a distinguere tra baby blues e depressione post parto è molto importante, perché permette alla mamma e a chi le sta intorno di prendere le dovute precauzioni, adottare i giusti comportamenti e, in caso, ricorrere all'aiuto di uno specialista.

Per le donne i primi giorni che seguono la nascita di un figlio sono un periodo ricco di sollecitazioni psicologiche e affettive, ma anche neuroendocrine ed ormonali.
La maggior parte delle neo-mamme risponde adeguatamente a questi cambiamenti e vive positivamente l’esperienza del parto e del post partum. Alcune donne invece presentano, in termini non patologici e transitori, crisi di pianto, oscillazioni dell’umore, senso di inadeguatezza e labilità emotiva.
Tale condizione viene chiamata Baby Blues e si manifesta nei primi 10-15 giorni dopo il parto, e tende a risolversi spontaneamente. Si manifesta circa nel 70-80 % delle donne.
I sintomi principali sono lievi sintomi di tipo depressivo quali:

  • tendenza al pianto (senza alcun motivo apparente)
  • cambiamenti umore repentini
  • scarsa concentrazione
  • irritabilità
  • ansia
  • insonnia (anche durante la nanna del bebè).

Solitamente l'umore altalenante e la malinconia fanno la loro comparsa a cinque giorni dal parto, ma questo stato d’animo può manifestarsi anche prima.

Ad oggi la comunità scientifica non sa quale sia la sua causa, ma si pensa che la sindrome sia in qualche modo correlata ai cambiamenti ormonali che avvengono subito dopo la nascita del bebè.

Quanto dura il baby blues? In genere fino a 14 giorni dopo il parto.

Il modo migliore per arginare il malessere generato da tale condizione è quello di non chiudersi in se stesse, ma di parlare e confrontarsi con persone di fiducia, siano queste il partner, gli amici o i parenti. Anche uscire all'aria aperta può far bene alla neomamma.

Inutile dire, poi, che una mamma alle prese con il baby blues deve chiedere aiuto, anche per il disbrigo delle faccende più materiali: godersi il proprio bambino e delegare (o rimandare) faccende domestiche e commissioni è fondamentale per riuscire ad allontanare tristezza e malinconia.

Se invece, i sintomi continuano oltre i 10-15 giorni e non si risolvono si potrebbe trattare di una depressione post partum.
La depressione postpartum colpisce circa il 10-15% delle donne durante il primo anno di vita del bambino. Può manifestarsi subito dopo il parto, con maggiore frequenza 4-6 mesi dopo il parto. Rispetto al baby blues che è una condizione benigna causata dalla brusca caduta dei livelli estro progestinici, la depressione post partum è una patologia da non sottovalutare. E’ importante riconoscerla in tempo e questo permette una remissione dei sintomi in tempi contenuti.Se trascurata rischia di diventare una depressione grave, che incide non solo sulla donna ma anche sulla sua relazione con il bambino, con il partner e con la famiglia.

I sintomi principali sono:

  • umore depresso
  • riduzione della capacità di provare piacere
  • modificazione del peso
  • alterazioni del sonno
  • affaticabilità o mancanza di energie
  • isolamento
  • senso di colpa
  • perdita della libido
  • bassa autostima
  • riduzione della concentrazione

Le mamme con depressione postpartum possono anche presentare una ideazione depressiva rispetto al ruolo materno che si esprime con:

  • percezione di esser incapaci di prendersi cura del figlio
  • paura e insicurezza nella gestione del bambino
  • sentimenti ambivalenti o negativi verso il figlio
  • percezione di isolamento dal contesto familiare

Oltre al senso di tristezza, la depressione post partum è accompagnata da un vero e proprio senso di vuoto, a cui si affianca spesso una perdita di senso riguardante la maternità. Proprio per questo motivo le mamme che si trovano ad affrontare questo disturbo non di rado si vergognano del proprio stato, provando un senso di colpa difficile da superare.

Distinguere la baby blues dalla depressione post parto non è difficile: la prima si manifesta nella prima settimana dopo il parto ed è caratterizzata da forti pianti senza motivo, tristezza, irritabilità, ansia, ecc. e si risolve completamente entro massimo 15 giorni dopo il parto. La depressione invece esordisce dopo, ha sintomi più gravi e che durano per lungo tempo se non si interviene.

Quali consigli si possono dare ai familiari delle donne affette da depressione post parto? Quali gli errori da evitare?
Le figure che vivono con la donna hanno un ruolo molto importante. In primo luogo perché possono capire se la donna sta male, soprattutto nei casi in cui la mamma sta così male da non riuscire a chiedere aiuto. Inoltre possono essere di sostegno quando la donna sta male, aiutandola nella gestione del bambino e della casa.
La cosa più importante è chiedere aiuto ad uno specialista, senza pensare che sia una cosa disonorevole o vergognosa. 

“la testa si ammala come si ammala un ginocchio. La differenza è che dall’ortopedico si va subito, dallo psic… si va quando non ce la si fa più e con vergogna e tanta paura. Ancor più se si è diventata mamma da poco.”