L'abuso emotivo

L'abuso emotivo è una forma di abuso molto più difficile da riconoscere ed accettare. Vediamo di cosa si tratta.

Cosa sono l’abuso verbale ed emotivo nella coppia?

Per violenza psicologica o emotiva si intende quella che causa danni emotivi, influenza l’autostima, il valore, la percezione di sé stesse e della propria dignità. Sono comportamenti atti a denigrare, controllare, manipolare e punire il proprio partner. Questi tipi di aggressioni sono a volte molto sottili ma il loro impatto è enorme; avvengono sotto forma di insulti, umiliazioni, colpevolizzazioni o sensi di colpa, disonore, minacce, richieste di obbedienza o sottomissione, ricatto, rifiuto, abbandono, e uso di parole squalificanti contro la donna, sia in pubblico che in privato. La gelosia e la vigilanza costante sono anche forme di aggressione psicologica.

La personalità del partner abusatore

Il partner abusatore vuole controllare e dominare. L’abuso verbale è il mezzo attraverso il quale raggiunge questo scopo. È egocentrico, impaziente, poco empatico, estremamente geloso e sospettoso. Per mantenere il controllo sul partner e sulla situazione, l’abusatore cerca di isolare il partner dagli amici e dalla famiglia. Il suo umore tipicamente slitta dal romanticismo alla rabbia e le minacce.

Robin Stern distingue tre categorie di abusatori/manipolatori:

L’intimidatore: minaccia/intimidisce con scenate a base di urla ed offese, minacce di abbandono e affermazioni aggressive che hanno lo scopo di far leva sulle insicurezze della vittima e di ferirla;

Il seduttore: il partner perfetto, sempre attento, gentile e premuroso. Ma i suoi comportamenti non considerano i reali bisogni dell’altro ma sono finalizzate solo a soddisfare sé stesso e sentirsi apprezzato. Fa sentire la vittima inadeguata e deludente, o addirittura “fuori di testa” o “isterica” per le sue richieste o reazioni.

Il bravo ragazzo/a: innamorato, affidabile, disponibile ed accondiscendente. Mette in atto una sorta di silenzioso terrorismo psicologico caratterizzato da freddezza, scarsa partecipazione o disappunto silenzioso, accompagnato da parole che negano ciò che invece viene mostrato con i fatti.

Le persone più a rischio sono quelle remissive. Se ti ritieni una di esse allora dovresti chiederti se qualche volta hai accettato il comportamento del tuo partner per evitare il confronto.

Le principali tecniche di abuso verbale

Opposizione: Questa tecnica consiste nell’attaccare tutto quello che si dice, sfidare percezioni, supposizioni, pensieri e credenze. Ci si sente tratti come un avversario da combattere.

Bloccaggio: Il manipolatore sfugge dalla comunicazione più diretta, onesta e schietta utilizzando metodi passivo aggressivi indiretti. Può sparlare alle spalle, avvalersi di un portavoce per comunicare cose spiacevoli, mettere il broncio, procrastinare e dimentica tutto ciò che non desidera fare. L’abusatore risponde chiudendo il discorso con delle frasi come “Ne parliamo in un altro momento. Ora ho da fare”, “adesso non ho voglia di parlare”, “che sciocchezze dici”, “figurati, non so di cosa parli”.

Svalutazione: sminuisce le emozioni, i problemi e le difficoltà del partner per sottolineare che non conta quello si prova o peggio che è sbagliato, a meno che non possa usarli come base per mettere in evidenza i propri disagi. Il manipolatore svaluta anche semplicemente ascoltando la storia del partner ma ricordando subito quanto lui/lei soffra molto di più e di quanto i suoi problemi siano più grandi. 

Negazione: il manipolatore è tendente a negare le proprie azioni, parole e/o promosse e rimangiandosi la parola data, indirizza il focus sull’altro e sulla sua poca attenzione e memoria. “Io non l’ho mai detto. Come al solito sei sbadata e non ricordi bene!”.

Controllo: esercita il controllo sugli altri facendo leva sui sensi di colpa. Trova tutti i motivi possibili per colpire il partner fino a farlo arrivare allo sfinimento. “E’ colpa tua se l’ho fatto”

Raggiro: il manipolatore proietta problemi e responsabilità sul proprio partner in quanto non in grado di prendersi delle vere responsabilità riguardo il proprio comportamento. E’ incapace di chiedere scusa, di riconoscere le proprie azioni e di conseguenza di migliorarsi. “Mi hai costretto tu” “è colpa tua”

Intimidazione: aggredisce con rabbia, usando un linguaggio aggressivo, minacciando in modo subdolo e sottile. Usa l’intimidazione sulle persone sensibili per farsi strada e controllarle rapidamente. L’obiettivo è di promuovere l’insicurezza, la paura, il timore e/o il disagio nel partner per ottenere ciò che desidera. “Se non farai ciò che ti ho chiesto ne subirai le conseguenze”

Sfruttamento: ricerca consciamente o inconsciamente rapporti con persone vulnerabili poiché sono maggiormente predisposte ad essere malleabili e controllate. Individua con facilità persone che hanno bisogno di conferme, di piacere, e che sono disposte a mettere in secondo piano i propri bisogni rispetto ai propri. Il manipolatore inizialmente appare premuroso e sensibile ma col passare del tempo inizia a sfruttare le sensibilità e disponibilità dell’altra persona per il proprio tornaconto. “A me non interessa se sei in carne, anche se qualche kg potresti perderlo”

Egocentrismo: all’interno della coppia ciò che succede al manipolatore condiziona il partner. Quando è arrabbiato, infelice o scontento fa in modo che tutti si concentrino su di lui. “Oggi ho passato la giornata a litigare al lavoro. Torno e non trovo nemmeno la cena pronta?”

Alcuni esempi di abuso emotivo sono le seguenti:

  • Minaccia di suicidio se il partner lascia o si comporta in modo diverso da quello desiderato;
  • Insulti frequenti, umiliazioni e dichiarazioni pungenti;
  • Controllo dei comportamenti, persino dell’aspetto, con chi si esce e cosa si fa;
  • Minacce o comportamenti intimidatori;
  • Manipolazione attraverso sensi di colpa o vittimizzazione.

Altre forme molto più indirette sono invece:

  • Trattamento del silenzio, ovvero quando la persona si rifiuta di parlare o sparisce per ore o giorni;
  • Rifiutarsi di avere rapporti sessuali per ottenere qualcosa.
  • Scherzi di cattivo gusto, non esprimere nessun complimento o tentativo di incoraggiare il partner.
  • Minacciare di porre fine alla relazione (o di andarsene di casa) dopo un piccolo litigio.
  • Non permettere al partner di parlare con nessuna persona del sesso opposto.
  • Controllare il telefono del partner, per verificare le chiamate, i messaggi, ecc.
  • Essere gelosi, anche senza motivo.
  • Incolpare il partner di problemi personali.

L’abuso emotivo può facilmente scatenare ansia in chi lo sperimenta a breve e lungo termine. In casi gravi può condurre a una combinazione di ansia e depressione, e persino di attacchi di panico.